Archive for 13 settembre 2011

Tra i migliori romanzi del decennio, le ceneri del World Trade Center…

13 settembre 2011

 

 

 

Proponiamo una lista di alcuni tra i migliori romanzi del decennio trascorso. Molti sono americani; pensiamo nascano anche dalle ceneri del World Trade Center.

 

 

Jonathan Safran Foer, Extremely Loud and Incredibly Close, Houghton Mifflin, Boston, 2006

 

 

 

Claire Massud, The Emperor’s Children, Vintage Books, 2007

 

 

 

Jay McInerney, The Good Life, Vintage Books, 2007

 

 

 

 

Colum MacCann, Let the Great World Spin, Random House Trade, 2009

 

 

 

 

L’immagine in apertura è un disegno di Matteo Pericoli

 

 

 

 

 

La libreria

 

 

 

 

 

 

AC

 

 

 

In una stanza sconosciuta, Damon Galgut

13 settembre 2011

 



 

Non so dirvi se In una stanza sconosciuta  di Damon Galgut sia un romanzo, un reportage, un mémoire. In teoria è un libro di viaggi. Tre, per la precisione, fra Africa, Europa, India. Ma non aspettatevi una guida turistica.

La letteratura si fa in molti modi, non necessariamente con i romanzi. Epistolari, poesie, invettive, teatro. Tutto ciò che è scritto può essere letteratura, è solo la qualità della scrittura che fa la differenza. E questo, è uno scrittore di ottima fattura. Persino le descrizioni dei luoghi visitati, e spesso sono posti di una bellezza mozzafiato, sono scarse e poco suggestive. Il viaggio, in fondo, è una delle più antiche metafore della letteratura. Raccontare è già viaggiare. Lo scrittore sudafricano ha capito, come la migliore della letteratura di viaggio sa, che i paesaggi interiori sono, oggi, quelli più difficili da riportare: la sofferenza del cammino, non solo il fascino ma anche la paura dell’ignoto, la scarsa consistenza dei legami che si intessono per strada e allo stesso tempo la loro forza ricattatrice.

Non so dirvi cosa sia esattamente questo libro, ma so che è intenso, forte, emozionante. Un libro persino crudele, con se stesso e con chi il protagonista incontra lungo il percorso, autoanalitico fino a denudarsi del tutto di fronte al lettore. Carico di un eros omofilo continuamente represso e di una presenza continua della morte che struttura, sottotraccia, tutto il testo.

Viaggiare diventa per l’autore un continuo perdere le tracce, perdersi per paura di trovarsi, viaggiare per negarsi un ritorno. È la fragilità dell’esistenza umana che lui racconta in questi suoi personalissimi e privatissimi viaggi. La narrazione continua ad alternarsi fra una prima e una terza persona, spesso all’interno della stessa frase. Come a rendere presente la prepotenza del ricordo e la sua inevitabile distanza. Viaggiare è sapere che in quei luoghi, alla fine, non ci siamo mai stati, per davvero. Come è la vita stessa.

 

 

C’è anche una bella recensione scritta da Carlo Mazza Galanti per Alias (Il Manifesto) e ripubblicata da Minima & Moralia: eccola!

 

 

Il testo è tratto da Nazione Indiana; l’autore è Gianni Biondillo

L’immagine in apertura è un’opera di Lucian Freud

 

 

 

Il libro in lingua

Damon Galgut, In a Strange Room, Europa Editions, 2010

 

 

 

Il libro in italiano

In una stanza sconosciuta, E/O, Roma, 2011

 

 

 

 

L’autore

 

 

 

 

La libreria

 

 

 

 

 

 

AC