Modernità liquida è l’ultimo saggio di Zygmunt Bauman pubblicato dalla casa editrice Laterza.
Presento il libro associandolo a una poesia di Eugenio Montale: Fine di settembre; da Quaderno di quattro anni (1977).
Il canto del rigògolo
è un suono d’ordinaria amministrazione
Non fa pensare al canto degli altri uccelli
Sto qui in una mezz’ombra Per alzare la tenda
si tira una funicella Ma oggi è troppa fatica
anche questo È tempo di siccità
universale, le rondini inferocite
sono pericolose Così vocifera
la radio delle vicine allevatrici di gatti
e pappagalli Di fuori sfrecciano macchine
ma non fanno rumore, solo un ronzìo un sottofondo
al martellìo vocale del rigògolo
Molta gente dev’essere sulla spiaggia
in quest’ultimo ponte di fine settimana
Se tiro la funicella eccola là
formicolante in prospettiva Quanto tempo è passato
da quando mi attendevo colpi di scena
resurrezioni e miracoli a ogni giro di sole
Sapevo bene che il tempo era veloce
ma era una nozione scritta nei libri
Sotto lo scorrimento temporale
era la stasi che vinceva il giuoco
era un’infinitudine popolata
ricca di sé, non di uomini, divina
perché il divino non è mai parcellare
Solo ora comprendo che il tempo è duro, metallico
è un’incudine che sprizza le sue scintille
su noi povere anime ma svolge il suo lavoro
con un’orrenda indifferenza a volte
un po’ beffarda come ora il canto
del rigògolo il solo dei piumati
che sa farsi ascoltare in giorni come questi
L’immagine in apertura è un’opera di William Kentridge
Rimando al post sull’introduzione al libro: qui
Il libro
Zygmunt Bauman, Modernità liquida, Roma-Bari, Laterza, 2011
L’autore
La libreria
AC
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